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Dal 2025 pignoramenti più rapidi

Dal 2025, la riscossione dei tributi in Italia subirà una riforma significativa che mira a rendere il processo più rapido ed efficiente. Una delle principali novità sarà l'eliminazione delle cartelle esattoriali, che verranno sostituite dall'accertamento esecutivo come unico strumento per avviare la riscossione forzata dei debiti fiscali. Questo significa che, una volta emesso l'accertamento, non sarà necessario attendere ulteriori comunicazioni per attivare pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche; le misure potranno scattare già dopo 30 giorni dalla scadenza del termine di pagamento indicato nell'accertamento stesso.

La riforma, approvata con il decreto legislativo 110 del 2024, introduce un cambiamento radicale nel sistema, accelerando le procedure di recupero dei crediti e semplificando le operazioni burocratiche. Tra i tributi interessati ci sono IRPEF, IVA, IMU, TARI, nonché i contributi previdenziali e le imposte locali. Questo nuovo approccio mira a ridurre l'evasione fiscale e migliorare l'efficacia delle azioni coercitive, pur prevedendo alcune agevolazioni per i contribuenti in difficoltà, come piani di rateizzazione estesi fino a 120 rate e specifiche forme di sanatoria.

Una delle criticità della riforma riguarda il rischio che le misure coercitive, essendo più immediate, possano mettere in difficoltà i contribuenti che già affrontano problemi economici. Per questo motivo, il governo ha previsto misure di tutela, come l'accesso facilitato alla rateizzazione e l'esenzione dalle procedure esecutive per debiti inferiori a determinate soglie.

Questo cambiamento rappresenta un passo importante verso la semplificazione fiscale e il miglioramento dell'efficacia della riscossione, sebbene vi siano dubbi sull'impatto che avrà sui contribuenti più vulnerabili e sull'effettiva capacità di ridurre l'evasione senza creare situazioni di disagio sociale.

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16 ottobre 2024